Nati
a Pescara. Andrea classe '88 e Francesco classe '93. Sono il maggiore
e il minore dei tre fratelli Di Fulvio.
Andrea
vive a Firenze da 7 anni, mentre Francesco dopo aver passato un anno
a Roma e 3 a Firenze col fratello, adesso vive a Brescia.
Giocano
entrambi a pallanuoto, Andrea nella Rari Nantes Florentia in
calottina n°12 [lo stesso con cui giocava il padre, babbo Franco] e
Francesco attaccante dell' AN Brescia con il n° 11 e della Nazionale
Italiana.
Occhi
Marroni
Calzini
fantasmini bianchi per l'estate, ma varietà invernali di tutto
rispetto
Coperta
Blu e azzurro [il suo colore preferito]
Cuffia
Nera
Occhialini
Trasparenti
Nei
suoi gusti musicali del passato Ligabue e Vasco Rossi, adesso ascolta
di tutto. Preferisce il rock per darsi la carica!
“Carlo
[il fratello di mezzo, ndr] e Friwy, così lo chiamiamo noi, sono
fratellini eccezionali. Fratellini
perchè più piccoli di età ma più grandi fisicamente!
Sono
molto diversi da me perché molto più estroversi e meno bravi nello
studio. Ricordo che a battuta chiedevo a mia madre se fossi stato
adottato perché non potevo essere così diverso dagli altri due che
tra loro erano e sono molto più simili. Per altre cose invece siamo
uguali soprattutto quando si tratta di fare sport.”
Francesco
Occhi
Marroni
Calzini
Neri
Coperta
Rossa a Pois
Cuffia
Blu
Occhialini
Arancioni
Gli
piacciono le canzoni italiane, specialmente quelle vecchie, ovvero
Califano, Morandi etc...
Non dimentichiamo Seven, il sesto della famiglia.
A.
“I
primi anni è stato un incubo andare in quella piscina”
Come
buona parte dei pallanotisti anche Andrea ha iniziato a frequentare
la piscina da nuotatore all'età di 6 anni grazie a mamma Monica.
Fino
a 16 anni è stato un buon nuotatore di livello nazionale, dopo un
passaggio da scuola nuoto a pre-agonismo poco piacevole. Il tutto
accadeva mentre babbo Franco lo spingeva a provare con la Pallanuoto:
ha ceduto, ha giocato due anni a Pescara ed eccolo arrivare alla
Rari.
Tra le sue emozioni più
grandi quella di quest'anno ricopre un ruolo importante: aver
raggiunto non solo la salvezza, ma anche i playoff, “Contro i
pronostici di molti gufi”, sottolinea non troppo ironicamente.
E
certo, senza dimenticare le Finali di Coppa, il terzo posto dello
scorso anno e le finali nazionali giocate a Pescara, alle quali è
legata la delusione di essere stati ad un soffio dalla finale.
F.
“Sono
entrato in acqua molto presto, non ricordo l'età ma ero molto
piccolo”
L'anno
successivo arriva subito la convocazione per il collegiale di
preparazione con la Nazionale Giovanile. Ha 17 anni quando viene
convocato per giocare il Campionato Europeo a Stoccarda. Arriva
infine tre anni fa la convocazione con il 7Bello, inizialmente solo
per i collegiali, per poi esordire in prima squadra durante la
partita contro l'Olanda a Palermo per la World League.
Esperienza
stupenda ed estremamente emozionante per Francesco.
stagione 2013-2014, AN Brescia vs Rari Nantes Florentia, |
Al
di fuori della pallanuoto sono molto diversi. Andrea è il fratello
bravo, quello che studia. Entro quest'anno spera di riuscire a finire
l'università, sarà Dottore in Economia Aziendale. Conciliare sport
e studio non è semplice e lo è ancora meno riuscire a seguire i
corsi...alla fine si ritrova a studiare a casa da solo.
Francesco
invece il problema per ora non se lo è posto. Interrotti gli studi
dopo essersi diplomato al Liceo Sportivo di Firenze, non esclude un
giorno di potersi anche lui iscrivere all'università.
Venendo
all'alimentazione ho chiesto come si sentono con il proprio corpo e
come si sono trovati ad avere a che fare con una dietista.
A.
“Fisicamente
mi sento molto bene e mi prendo cura del mio corpo allenandomi e
mangiando sano.
L'esperienza con la dietista è molto utile
soprattutto per uno sportivo. Sapere cosa puoi o devi mangiare ti
aiuta a stare meglio quando ti alleni e quando giochi. Tra le altre
cose ho imparato che mangiavo troppo pane!”
F.
“Io
ed il cibo dobbiamo avere per forza un "buon rapporto",
dobbiamo andare d'accordo. Per praticare questo sport la mia
alimentazione deve essere sana e genuina, poche volte si può
"sgarrare" e fino a poco tempo fa devo dire che non ci
pensavo tanto ne' a cosa ne' come mangiavo.”
A
questo punto ero curiosa di sapere il motivo questo cambiamento.
“L'anno
scorso ho avuto la fortuna di confrontarmi e di essere seguito da una
dietista. E' grazie a lei se ho iniziato a seguire un'alimentazione
più attenta e più regolare.
Penso
che in tutte le squadre ci debba essere un professionista che segua
con attenzione i ragazzi. È fondamentale.”
Ultima domanda sul cibo, quella più sentimentale, sul piatto che più gli ricorda Casa, la loro infanzia e la loro famiglia.
Per Francesco è la
spremuta d'arancia, quando era piccolo a colazione la mamma gli
faceva trovare vicino alla tazza del latte un bel bicchierone di
spremuta e da allora non può più farne a meno.
Mentre Andrea associa a
casa i tipici piatti freddi della stagione estiva, il periodo
dell'anno oltre a Natale, nel quale riesce a tornare a Pescara.
Vivendo da molti anni
fuori casa imparare a cucinare è stato d'obbligo. Il minimo
indispensabile, si intende, giusto per garantire la sopravvivenza.
A.
“Vivendo
da solo ho imparato a farmi da mangiare, non lo definirei tanto
cucinare, e me la cavo abbastanza bene.”
Il piatto forte di
Andrea sono i dolci e se lo invitate a cena non fatelo arrivare senza
il Tiramisù alle Fragole, potrebbe valerne la pena.
F.
“Avrò
tempo per imparare a cucinare in modo più sofisticato.”
La
ricetta di Francesco: carpaccio di bresaola con parmigiano, rucola e
limone.
Ho
conosciuto Andrea e Francesco nell'estate 2012, ma solo qualche mese
dopo abbiamo inziato a parlare di alimentazione. Poter lavorare con
entrambi è stata un'esperienza decisamente bella e positiva che mi
ha molto accresciuta lavorativamente.
Insieme
siamo riusciti a mettere a punto alcuni aspetti della loro
alimentazione che hanno ulteriormente contribuito alla loro forma
fisica.
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