15 maggio 2014

Tanta disciplina ed alcune buone abitudini

Nati a Pescara. Andrea classe '88 e Francesco classe '93. Sono il maggiore e il minore dei tre fratelli Di Fulvio.

Andrea vive a Firenze da 7 anni, mentre Francesco dopo aver passato un anno a Roma e 3 a Firenze col fratello, adesso vive a Brescia.


Giocano entrambi a pallanuoto, Andrea nella Rari Nantes Florentia in calottina n°12 [lo stesso con cui giocava il padre, babbo Franco] e Francesco attaccante dell' AN Brescia con il n° 11 e della Nazionale Italiana.


Andrea

Occhi Marroni
Calzini fantasmini bianchi per l'estate, ma varietà invernali di tutto rispetto
Coperta Blu e azzurro [il suo colore preferito]
Cuffia Nera
Occhialini Trasparenti

Nei suoi gusti musicali del passato Ligabue e Vasco Rossi, adesso ascolta di tutto. Preferisce il rock per darsi la carica!

Carlo [il fratello di mezzo, ndr] e Friwy, così lo chiamiamo noi, sono fratellini eccezionali. Fratellini perchè più piccoli di età ma più grandi fisicamente!
Sono molto diversi da me perché molto più estroversi e meno bravi nello studio. Ricordo che a battuta chiedevo a mia madre se fossi stato adottato perché non potevo essere così diverso dagli altri due che tra loro erano e sono molto più simili. Per altre cose invece siamo uguali soprattutto quando si tratta di fare sport.”


Francesco

Occhi Marroni
Calzini Neri
Coperta Rossa a Pois
Cuffia Blu
Occhialini Arancioni

Gli piacciono le canzoni italiane, specialmente quelle vecchie, ovvero Califano, Morandi etc...

Non dimentichiamo Seven, il sesto della famiglia.




A.
I primi anni è stato un incubo andare in quella piscina”

Come buona parte dei pallanotisti anche Andrea ha iniziato a frequentare la piscina da nuotatore all'età di 6 anni grazie a mamma Monica.
Fino a 16 anni è stato un buon nuotatore di livello nazionale, dopo un passaggio da scuola nuoto a pre-agonismo poco piacevole. Il tutto accadeva mentre babbo Franco lo spingeva a provare con la Pallanuoto: ha ceduto, ha giocato due anni a Pescara ed eccolo arrivare alla Rari.

Tra le sue emozioni più grandi quella di quest'anno ricopre un ruolo importante: aver raggiunto non solo la salvezza, ma anche i playoff, “Contro i pronostici di molti gufi, sottolinea non troppo ironicamente.
E certo, senza dimenticare le Finali di Coppa, il terzo posto dello scorso anno e le finali nazionali giocate a Pescara, alle quali è legata la delusione di essere stati ad un soffio dalla finale.

F.
Sono entrato in acqua molto presto, non ricordo l'età ma ero molto piccolo”

Francesco ricorda però benissimo la prima volta che è entrato in acqua con calottina e pallone: aveva 8 anni, nella vasca olimpionica delle Najadi [impianto più grande di Pescara, ndr] con il babbo Franco. Da quel giorno nel futuro di Francesco ci sarebbe stato posto soltanto per la pallanuoto. Ha comunque continuato a nuotare fino all'età di 15 anni così da potersi assicurare un'ottima base di nuoto, per poi passare definitivamente alla pallanuoto.

L'anno successivo arriva subito la convocazione per il collegiale di preparazione con la Nazionale Giovanile. Ha 17 anni quando viene convocato per giocare il Campionato Europeo a Stoccarda. Arriva infine tre anni fa la convocazione con il 7Bello, inizialmente solo per i collegiali, per poi esordire in prima squadra durante la partita contro l'Olanda a Palermo per la World League.
Esperienza stupenda ed estremamente emozionante per Francesco.

stagione 2013-2014, AN Brescia vs Rari Nantes Florentia,

Al di fuori della pallanuoto sono molto diversi. Andrea è il fratello bravo, quello che studia. Entro quest'anno spera di riuscire a finire l'università, sarà Dottore in Economia Aziendale. Conciliare sport e studio non è semplice e lo è ancora meno riuscire a seguire i corsi...alla fine si ritrova a studiare a casa da solo.
Francesco invece il problema per ora non se lo è posto. Interrotti gli studi dopo essersi diplomato al Liceo Sportivo di Firenze, non esclude un giorno di potersi anche lui iscrivere all'università.


Venendo all'alimentazione ho chiesto come si sentono con il proprio corpo e come si sono trovati ad avere a che fare con una dietista.

A.
Fisicamente mi sento molto bene e mi prendo cura del mio corpo allenandomi e mangiando sano.
L'esperienza con la dietista è molto utile soprattutto per uno sportivo. Sapere cosa puoi o devi mangiare ti aiuta a stare meglio quando ti alleni e quando giochi. Tra le altre cose ho imparato che mangiavo troppo pane!”

F.
Io ed il cibo dobbiamo avere per forza un "buon rapporto", dobbiamo andare d'accordo. Per praticare questo sport la mia alimentazione deve essere sana e genuina, poche volte si può "sgarrare" e fino a poco tempo fa devo dire che non ci pensavo tanto ne' a cosa ne' come mangiavo.”

A questo punto ero curiosa di sapere il motivo questo cambiamento.
L'anno scorso ho avuto la fortuna di confrontarmi e di essere seguito da una dietista. E' grazie a lei se ho iniziato a seguire un'alimentazione più attenta e più regolare.
Penso che in tutte le squadre ci debba essere un professionista che segua con attenzione i ragazzi. È fondamentale.


Ultima domanda sul cibo, quella più sentimentale, sul piatto che più gli ricorda Casa, la loro infanzia e la loro famiglia.
Per Francesco è la spremuta d'arancia, quando era piccolo a colazione la mamma gli faceva trovare vicino alla tazza del latte un bel bicchierone di spremuta e da allora non può più farne a meno.
Mentre Andrea associa a casa i tipici piatti freddi della stagione estiva, il periodo dell'anno oltre a Natale, nel quale riesce a tornare a Pescara.

Vivendo da molti anni fuori casa imparare a cucinare è stato d'obbligo. Il minimo indispensabile, si intende, giusto per garantire la sopravvivenza.

A.
Vivendo da solo ho imparato a farmi da mangiare, non lo definirei tanto cucinare, e me la cavo abbastanza bene.”

Il piatto forte di Andrea sono i dolci e se lo invitate a cena non fatelo arrivare senza il Tiramisù alle Fragole, potrebbe valerne la pena.
F.
Avrò tempo per imparare a cucinare in modo più sofisticato.”

La ricetta di Francesco: carpaccio di bresaola con parmigiano, rucola e limone.

Ho conosciuto Andrea e Francesco nell'estate 2012, ma solo qualche mese dopo abbiamo inziato a parlare di alimentazione. Poter lavorare con entrambi è stata un'esperienza decisamente bella e positiva che mi ha molto accresciuta lavorativamente.

Insieme siamo riusciti a mettere a punto alcuni aspetti della loro alimentazione che hanno ulteriormente contribuito alla loro forma fisica.



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