31 maggio 2014

CheeseCake di fine Maggio

Che week-end allungato sia!

Come trascorrerete questi 3 giorni?
Io e Giacomo [il mio fidanzato, ndr] ci divertiremo a fare qualche lavoretto in casa e nei terrazzi: piantare, seminare, costruire, dipingere...insomma, sarà un week-end creativo!

Augurandovi di fare lunghe passeggiate al mare o in montagna e, perchè no, dedicare questi tre giorni ad un po' di attività fisica...vi lascio la ricetta di una CheeseCake semplicissima, ma non proprio dietetica, che ho fatto martedì per il compleanno di Giacomo.

Provatela e fatemi sapere/vedere come vi è venuta!


La Base

Biscotti secchi integrali
Zucchero di Canna
Burro

Di consueto andrebbero sbriciolati i biscotti, uniti con lo zucchero e con il burro. Amalgamare il tutto e poi pressare [con il fondo di un bicchiere, ndr] all'interno della teglia a cerniera. Metterla poi in congelatore.

Non avendo i biscotti, ho unito insieme burro, zucchero di canna e farina; schiacciato [col fondo del bicchiere], bucato con la forchetta qua e là e messo in congelatore.



La Crema

100g   zucchero
3        uova
250g   ricotta
200g   formaggio cremoso spalmabile

Ho sbattuto i tuorli con lo zucchero. Uno alla volta ho unito la ricotta e il formaggio mescolando bene. Ho aggiunto scorza e succo di limone ed ho spolverizzato con mezzo cucchiaio di farina.
Ho montato [a mano!! una fatica, ndr] le chiare a neve e le ho unite al composto.
Tolta la base dal congelatore vi ho versato la crema.

Infornato per 30 minuti a 180°, controllando di tanto in tanto.

[Ricordate di ungere la teglia e di ricoprirla interamente con la carta forno, altrimenti quando andrete a togliere la cerniera si romperà rimanendo attaccato ai bordi]


Due varianti: Salsina ai Mirtilli o Marmellata di Arance Amare?!





29 maggio 2014

Lo Chef della porta accanto

E' esattamente cosa è per me Riccardo Monco.

Milanese di nascita [classe '72]. Parigino e Fiorentino di adozione.

Occhi Marroni
Calzini Neri [aggiunge lui "forever"]
Occhiali da sole Ray-Ban
Tende della cucina Pannello scorrevole 2 bianche, una grigia [Japan Style]
Divano Pelle Nera

Una grande passione per la musica: dal metal al blues alla musica classica. Ama andare ai concerti. Adora i chitarristi, ma in particolare Joe Satriani.

Canzoni preferite Rock and Roll dei Led Zeppelin e L'Adagio di Albinoni
Libro preferito Riccardo Terzo di Shakespeare
Film Il Pianista sull'Oceano di Tornatore


Mamma Clelia, Papà Renzo, Sorella Sabrina.

"Sono le  mie colonne e le mie certezze! In tutti i posti che ho girato e viaggiato sono sempre andato senza la minima paura perché sapevo che la mia famiglia era il dove sapevo di poterla trovare in qualsiasi momento. Senza di loro non sarei mai riuscito a fare niente, mi hanno insegnato a vivere.
Nutro nei loro confronti un profondo amore e senso di gratitudine."


Ama tutto ciò che lo fa stare bene, ovvero la sua famiglia; gli amici, pochi ma veri; la sua moto; il suo lavoro; la palestra; i viaggi; le cene con le persone che ama, così come tutto ciò che fa stare bene le persone che gli sono vicine.

Non ama gli eccessi! A proposito dice "Si sposta molto più lontano con un solo dito un sassolino un centimetro al giorno che lanciarlo con tutta la nostra forza in una sola volta. Una citazione di non so chi...forse Confucio..."

Odia la falsità e la disonestà.


Da qui la parola a Riccardo.
Dalla sua formazione, scolastica e lavorativa, tra stelle Michelin, Firenze e il Giappone. La mia curiosità poi ha fatto sì che gli chiedessi cosa c'è nel frigo di un grande Chef e come si tiene in forma. Infine la sua opinione riguardo all'alimentazione e alla salute.

"Ho frequentato la scuola alberghiera a Milano. Mentre studiavo andavo anche a lavorare nel weekend e per le feste in una piccola trattoria di cucina tipica milanese. Praticamente è dall'età di 14 anni che bazzico nelle cucine.

Finita la scuola ho lavorato per una stagione a Chianciano Terme in un hotel, l'unico albergo della mia carriera, poi soltanto ristoranti.

Tra i più importanti ci sono: Angelo Paracucchi a Sarzana, uno dei padri della cucina; il Joia a Milano, un ristorante vegetariano unico al mondo con una stella MichelinLucas Carton un grande 3 stelle di Parigi e da 21 anni all'Enoteca [Pinchiorri, ndr]. Come vedi non ho fatto mille ristoranti sono molto fedele e credo che per raggiungere qualcosa ci vuole sacrificio e spirito di adattamento, i problemi ci sono ovunque, non amo troppo i cambiamenti.



La storia dell' Enoteca parla da sola. Giorgio Pinchiorri e Annie Feolde sono i proprietari. Lui si occupa della Cantina e del Ristorante con L'Antonella [sua figlia] e i due Direttori di sala, mentre la Signora Annie si occupa della Cucina come Executive Chef; io e Italo Bassi siamo i primi Chef, per un totale di 45 persone in servizio per una capienza di 60 ospiti circa.

Riccardo Monco Italo Bassi e lo Staff della cucina dell'Enoteca Pinchiorri
Photo by Giacomo Ligas

Abbiamo un ristorante anche in Giappone con lo stesso nome, Enoteca Pinchiorri, dove vado [da 20 anni, ndr] due volte l'anno con la signora Annie per seguirli e cambiare il menù proprio perché non vogliamo lasciare niente al caso. Un vero ristorante Italiano in Japan, attuale e contemporaneo!


Se posso parlare per un attimo della differenza che c'è tra un cuoco italiano ed un giapponese...c'è una cosa che mi piace sempre far capire, mentre il cuoco italiano cercherà per tutta la sua carriera di imparare il più possibile fra ricette, modi di cucinare ed inventare, un cuoco giapponese per esempio di sushi, farà per tutta la sua carriera sushi! Cercando il più possibile di replicare perfettamente la stessa forma, con gli stessi movimenti ed accorgimenti.

Questo credo che faccia comprendere la sostanziale differenza tra le due culture: grandi ma in modi diversi!


Sto molto attento a quello che mangio, faccio una distinzione ben precisa tra l'alimentazione e la ristorazione.
È molto importante scindere le due cose sennò rischierei di saturare il mio organismo.

Vado in palestra 3/4 volte alla settimana.
Cerco di mangiare il più sano possibile, quando mangio a casa cerco di cucinare cose semplici, cotture brevi, sopratutto per le verdure proprio per conservare tutte le loro proprietà.

Tutte le mattine mi faccio un frullato di frutta, delle gallette di riso con marmellata senza zuccheri aggiunti ed un caffè.
Pranzo spesso e volentieri con del riso basmati bollito, tonno e verdure che condisco con salsa soia ed olio evo.
La sera pesce o carne con un contorno.


Non mangio pane ed ho eliminato anche il latte.
Purtroppo le grandi industrie alimentari hanno grandi responsabilità sulla nostra salute, spesso veniamo intossicati e resi schiavi dalle dipendenze.
I prodotti troppo raffinati e industriali sono nocivi per il nostro organismo e le scelte che facciamo si ripercuotono sul nostro fisico. Anche perché nessuno ci obbliga a mangiare certe schifezze

In effetti le abitudini alimentari, perché ė di questo che siamo schiavi "delle abitudini", sono molto importanti e bisogna scegliere da che parte stare.
Il nostro fisico è una macchina complessa ma con la benzina giusta ė capace di stupirci.

Credo che in un momento come questo dove la cucina ha una grande influenza sulla massa, riuscire a capire che nutrirsi in modo corretto sia la base della felicità è tutto...

Un grande piatto può essere interpretato in modi diversi, per difficoltà, aspetto, tecnica culinaria e questo ci stupisce e ci da gioia, ma dovrebbe altrettanto stupirci capire che quando troviamo un cibo sano e lo rispettiamo, ad esempio con una cottura semplicissima, ci stiamo facendo del bene.
Poi quando una volta alla settimana andremo al ristorante potremmo anche decidere di lasciarci andare un po' senza colpevolizzarci troppo!"


Non potevo. Non ho resistito. Ho dovuto. L'ho fatto. Gliel'ho chiesta.

Ricetta!


"Arriva l'Estate. Per me l'estate sono i Pomodori, quindi...

Crema di Pomodoro

Si può usare in più modi come crema con un po' di pesto e dei crostini di pane all'aglio, con una pasta fredda magari con degli spaghetti freddi conditi con dell'erba cipollina o con un insalata di mare.  


5 pomodori fiorentini
2 dl di olio evo
Sale
Peperoncino, a seconda dei gusti
30 g di aceto di vino rosso


Lavare e tagliare i pomodori in  4, metterli con il resto degli ingredienti in un frullatore e frullare per 3-5 minuti circa.
Otterremo così una crema di pomodoro liscia e omogenea pronta a qualsiasi fantasia culinaria"


Come ho promesso a Riccardo, lo prometto anche a voi: nonostante sia allergica ai pomodori proverò, mi cimenterò nella Crema di Pomodoro...ma solo indossando i guanti!!!



28 maggio 2014

Panzanella. Nata dall'inventiva della massaia: costretta a destreggiarsi tra problemi di tasca e problemi di fame.

Tipica della cucina toscana, vede alla base il “pan bagnato” arricchito con profumi e prodotti freschi dell'orto.


La più antica ricetta risale alla prima metà del XVI secolo [Della Cipolla, A. Torri] che la vede preparata con cipolla, porcellanetta [porcellana olitoria, erba rustica molto saporita] e cetrioli.

La cucina di  Siena mette alla base il Basilico, ben tritato ed accompagnato a cipolline e pomodori maturi. Ovviamente il Pane, casalingo bagnato con acqua di pozzo [all'epoca]. Ma anche Olio, extravergine di oliva [un po' piccantino], sale, pepe ed aceto di vino rosso.

Firenze ed Arezzo arricchiscono la panzanella senese con Cetrioli dell'Orto. Il Valdarno unisce al basilico il prezzemolo e il pepolino [timo], ma anche il sedano fresco.
I Livornesi aggiungono l'acciuga e i Viareggini tonno e sottaceti.



Pane in Zanella

Ci sono più interpretazioni a riguardo. Zanella indica il diminutivo di zana, ovvero i canali di scolo delle acque lungo la strada; quindi un pane bagnato nella zanella sembrerebbe destinato a costumi piuttosto sciatti.

Una seconda interpretazione vede questo piatto destinato alla “desina degli stradini”, ovvero al pranzo consumato dagli operai addetti alla manutenzione delle zanelle.

Altra origine sarebbe da attribuire al metodo di eliminazione dell'acqua in eccesso del pane bagnato durante la preparazione del piatto [veniva adagiato su di un pannolino, strizzato e lasciato sgrondare].

Ma ancora zana o zanella come paniere [a seconda della grandezza] o culla.

Dal Dizionario Etimologico Italiano [C. Battisti e C. Alessio, Ed. Barbera] troviamo zanaia, ovvero la vivandiera che serviva i cibi nella zana; da qui il diminutivo zanella ad indicare il contenitore utilizzato per servire il pan bagnato.



Io l'ho preparata così...a occhio!




Pane raffermo
Pomodori
Insalatina
Cetriolo
Cipolla
Basilico [del mio terrazzo]
sale, pepe, olio, aceto





Ho tagliato e messo in ammollo il pane [rigorosamente toscano e cotto a legna]. Mentre il pane si inzuppava ho tagliato i pomodori e il cetriolo. Ho tagliato la cipolla e l'ho messa in una ciotolina con un po' di acqua. Ho tagliuzzato l'insalatina. Ho unito tutti gli ingredienti in una ciotola insieme al basilico, li ho conditi con olio, sale e pepe. Infine ho aggiunto il pane ammollato, sfaldato e strizzato e l'aceto.







26 maggio 2014

Arte, Sole e Street Food a Milano

Ore 5:30. Sveglia. Direzione Milano. Direnzione MIA Fair, Fiera Internazionale d'Arte Contemporanea dedicata alla Fotografia.




Centinaia di artisti da tutto il Mondo, conferenze e workshop.
Tante opere e tanta gente, nessuna [o quasi] banale!



La parte culinaria della giornata milanese comincia con una spremuta fresca in un locale molto molto carino a due passi dalla fiera: God Save the Food.

Arredamento industriale e soffitti bianchi.

Come entri dentro senti il profumo dei cornetti caldi, poi ti giri e vedi degli splendidi vasini con le piante, dall'altra parte scaffali pieni di vinobirra artigianale e te' di ogni tipo.


Per non parlare del bancone con la verdura e la frutta fresca per i centrifugati.

Insomma, l'ambiente che piace me.






















Per pranzo ci fermiamo mangiare un panino nei giardini di Castello Sforzesco, dove tutto intorno troviamo banchini di cibo e prodotti tipici da Brasile, Grecia, Spagna, Austria, Svizzera, ma anche dalla Calabria, dalla Puglia, dalla Toscana ed altre Regioni italiane e del Mondo.


Cibo per tutti i gusti: carne alla brace, birra, macarons e perfino ostriche e champagne, servite da un tenerissimo signore sulla settantina.












Prima di rientrare verso casa, una fermata in Piazza Duomo era d'obbligo come qualche sosta in alcuni negozietti per un po' di shopping...


Mentre stavamo ritornando verso la macchina ci fermiamo in un negozio molto carino di "aggeggeria" per la casa: piatti, bicchieri, cuscini, fiori, vasini e vasetti di ogni genere e...candele [food packaging]!!!







21 maggio 2014

Atleta. Uomo. Allenatore. Genitore. Amico.

Lascio che sia lui a parlare e a coinvolgervi, come ha fatto con noi [staff RNF] fin dal giorno in cui ci siamo incontrati.
Per la passione che mette in tutto quello che fa, per la spontaneità e la simpatia. Sempre presente e pronto ad ascoltarti.


Leonardo Sottani classe ‘73

"Sempre vissuto a Firenze. Per motivi sportivi a 29 anni sono stato per 3 anni a Cremona e per 2 anni a Recco, per poi tornare a Firenze per chiudere la carriera da giocatore e iniziare quella di allenatore. Da luglio scorso mi sono trasferito in Brasile dove sono tornato a giocare per la Fluminense per 4 mesi. Da marzo 2014 mi sono trasferito a Joao Pessoa dove stiamo aprendo un'azienda che lavorerà nell'area di imballaggi plastici."


[Occhi marroni - Calzini blu - Cover plastica nera - Occhiali da sole ray ban - Valigia sportiva]

Canzone preferita Empire State of Mind di Jay Z&Alicia Keys
Libro preferito il prossimo che leggerà
Film Old school
Odio l’ ipocrisia e la falsità et Amo la fiorentinita'



"La mia carriera comincia dai corsi di nuoto alla Rari Nantes Florentia. A 13 anni inizio la pallanuoto con Andrea Bruschini, a 16 anni faccio l'esordio in serie A con Gianni de Magistris e giocherò a Firenze fino a 29 anni per poi tornare dopo 5 anni dove giocherò  ancora per altre 3 stagioni.

Dopo aver fatto la trafila nelle Nazionali Giovanili vincendo un oro ai Campionati Mondiali nel'93 esordisco in Nazionale Maggiore nel dicembre del '92 a Roma contro la Romania.
Alla fine collezionerò 350 partite in Nazionale con la partecipazione a 3 Olimpiadi: Atlanta 1996, Sydney 2000 e Pechino 2008.

Trofei vinti con il Club: 2 Scudetti, 3 Coppe Italia, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa dei Campioni, 4 Coppe del Brasile ed 1 Campionato Brasiliano.

Con la nazionale: Olimpiadi : bronzo Atlanta'96; Mondiali: capocannoniere a Perth '98; Europei: oro Vienna- argento Budapest - bronzo Firenze; Coppa del mondo: 2 argenti Sydney e Atlanta.




Dopo l'esperienza da giocatore ho allenato per 2 anni, forse tra i più belli della mia carriera, creando in poco tempo un gruppo in acqua e fuori che credo sia di un valore superiore di gran lunga alla media.

Viste le mie esperienze ho sempre creduto che un allenatore dovesse in primis creare un gruppo forte nello spogliatoio, e quindi in acqua, cercando di fornire il maggior supporto sia da un punto di vista tecnico che riguardo ad altri aspetti come l'alimentazione e la parte psicologica che ritengo fondamentali in generale e a maggior ragione per atleti di primo ordine.


Grazie al mitico Nicola Armentano, ho avuto la possibilità poter inserire nello staff proprio te come dietista e Sara Binazzi come psicologa.

I risultati sono stati eccellenti perché il gruppo vi ha subito accettate, non era una cosa scontata. Per la mia felicità continuate a farlo anche dopo la mia partenza, perchè questo era un progetto a medio e lungo termine dove i risultati si possono avere da subito, ma quelli più grandi hanno bisogno di tempo e di un’attenta pianificazione.




L'alimentazione nell'atleta e' una cosa fondamentale.
Mi ricorderò sempre quando una volta in Nazionale, con Rudic allenatore, eravamo a pranzo dopo 5 ore di allenamento...penso che avremmo potuto mangiare anche i tavoli.
Quel giorno c'era il pesce e Alessandro Calcaterra, non proprio uno a caso, rivolgendosi al cameriere chiese se potesse cambiare il pesce per una fetta di carne, la sfortuna fu che Rudic riuscì a sentire, si alzò di scatto e vieto' a modo suo questa richiesta dicendo che anche il pesce faceva parte dell'allenamento!!!!

Questo per far capire quanto eravamo tenuti sotto controllo, sia in regime di peso forma che di equilibrio e qualità della nostra alimentazione, perché anche questo alla lunga fa la differenza.

Volevo farti i complimenti...vedi se già hai 2 giocatori come Francesco Coppoli e Francesco Di Fulvio che ti seguono anche a distanza vuole dire 2 cose: la prima e' che sei brava [!!!], la seconda che anche loro hanno capito che il successo e i risultati migliori si ottengono anche grazie all’ aiuto di professionisti che lavorano insieme all'atleta per raggiungere gli obiettivi prefissati.


Adesso Ilaria, visto che ti ricordi bene, ti confermo che la bilancia si ferma a 89.6, il mio peso forma...quindi il cambio di abitudini per ora non ha fatto danni!

Si mangia molto bene qua in Brasile; carne, frutta, pesce tutto eccellente, il piatto tipico più popolare composto da riso e fagioli neri e' veramente buono.

Adoro l'acai con le mandorle e il miele. E' una pianta che cresce solo in Amazzonia. Viene fuori una bevanda che assume la consistenza di una granita siciliana. Ricca di vitamine A, B, C, E e sali minerali. Almeno una volta al giorno, non posso farne a meno, e 2 volte la settimana con l'aggiunta di proteinato di calcio!

Della cucina italiana mi mancano la pasta, al ragù fatta dalla mamma; la pizza, perché non la sanno fare; i nostri affettati; gli antipasti; gli sformati...insomma, tutto perché la nostra cucina e' unica!!!


Io non so cucinare bene, diciamo adesso che vivo solo posso iniziare a fare un po' di esperimenti... anche se le cose semplici riesco a prepararle agevolmente, ma prometto che migliorerò!!

Mia mamma Osanna e' una vera cuoca, mia sorella Barbara si impegna ma non è allo stesso livello, mio babbo Franco zero assoluto.
Mia figlia Petra ha 5 anni ed adora il giapponese (anch'io).
Vittoria ha 14 anni, vive in Florida e spero non mangi troppe schifezze....ma non credo, lei gioca a pallavolo ed ha già la mentalità del personal trainer; sono molto competitivi tra loro e quindi cercano di migliorare continuamente le proprie prestazioni, tant’è che hanno già uno schema alimentare fornito da tuoi colleghi [!] che collaborano con le società.

Dagli americani c'è sempre da imparare, soprattutto nello sport!

Sono vicino ad aprire un'azienda che lavorerà nella produzione di imballi plastici, Per quanto riguarda progetti sportivi al momento non ne ho ma chissà...in fondo e' sempre stata la mia vita e questo non si può cancellare.

Non ne posso fare a meno.
Mi tengo in forma facendo un po' di fitness e di corsa, purtroppo niente di paragonabile al Movlab Training di Donato Quinto.

Spero di essere stato esauriente, sono andato a ruota libera quindi avrò fatto un sacco di errori...Ah ah ah, con questa chicca ti saluto!!! Un abbraccio e in bocca al lupo!!!"



Leo, non mi resta che ringraziarti…l’ultima volta è toccato a te, a questo giro mi sono commossa io.


Un abbraccio

Il giorno prima della tua partenza.
Con Donato, Sara ed altri amici alla MovLab